ALCUNI CENNI

STORICI

SULLA FAMIGLIA

Ghinazzi
 
 

Luciano Ghinazzi
 

15/07/1995

Il cognome GHINAZZI è indubbiamente molto antico e si hanno notizie certe fin dal XIII secolo (1200) .
Dal fondo Passerini, nella biblioteca Nazionale a Firenze si riporta che: i Ghinazzi erano signori di castella da tempi assai remoti e stabilitisi nella Repubblica Fiorentina vi godettero molto credito e vennero, pertanto, considerati nobili.
Che i GHINAZZI abbiano fatto parte della nobiltà fiorentina è confermato dal fatto che nel 1355 un certo Tosco dello Scelto Ghinazzi fu Priore della Repubblica Fiorentina. Difatti la carica di Priore era estratta a sorte tra le famiglie iscritte alla Nobiltà fiorentina e aveva solo la durata di tre mesi, ma con rilevanti poteri.
I GHINAZZI erano di parte Ghibellina ed è confermato dalla Nota che riporta tutti i nomi dei Ghibellini confinati fuori Firenze nell'anno 1268.Di fatto, Marchionne di Coppo annovera tra i confinati certi: Nicola, Tuccio e Porcello figli di Domenico GHINAZZI.
Alcune notizie su i GHINAZZI si possono conoscere consultando i testi:
La storia di S. Cresci... in Valcava del Mugello, Firenze 1710 di Mozzi Marco Antonio
Descrizione della Provincia del Mugello di Brocchi
Storia del Mugello del Chini
Sepoltuorio Fiorentino di Stefano Rosselli
Trattato della Chiesa e Vescovi Fiorentini di Monsignore Vincenzo Borghini
Su il fondo Passerini
Su Marchionne di Coppo
Guida del Mugello 1914 di Niccolai
Esiste, inoltre, un trattato "Ragionamenti storici e cronologici della nobilissima famiglia de' GHINAZZI oggi Ronchi" di Maldura Raffaele Firenze 1804 che il Gheno nella stesura del libro " Contributo alla Bibliografia Genealogica Italiana, "afferma trovarsi presso il Collegio Araldico di Roma".
Il cognome GHINAZZI è originario del Mugello esattamente di Valcava nei dintorni di Borgo San Lorenzo e Vicchio.
Questa famiglia aveva possedimenti nella zona tra S.Cresci in Valcava, Campestri ed il Cistio.
In alcuni libri si legge:

dal Chini a pagina 39

...ed ecco il perchè nelle memorie di quei tempi trovasi spesso fatta menzione anche di altri feudi che non appartennero ai principali e potenti feudatari, ma sì a valvassori, vassalli o mediocri possidenti che a tutela dei loro piccoli fondi s'armarono giusta l'uso corrente.
Di questo genere sono le torri de' GHINAZZI a Valcava ecc...

 a pagina 100
[...]...tre staia di grano per il luogo denominato il colle e altre tre staia di grano per la casa dei signori GHINAZZI.

Da testo imprecisato forse sempre il Chini a pagina 215

Qualiter Plebs Santi Cresci ad Valcavam debet annatim dare... Solvere Episcopatui Florentino nomine census perpetui pro toto suo podere apud ipsam plebem modios duos... staia XV grani ... pro domo podui dicti Episcopatus de colle quod tenet staia tres grani ...pro quadam petia terre quamtenet a dicto Episcqatu in medio chiusure de Colle quam emit Episcopatus predictus a quadam Domina de Ginnazzis nomine Domina Tesse filia di Tucci de Ginazzis staia tria

 da "Descrizione nella provincia del Mugello" di Giuseppe Maria Brocchi a pagina 216

Nella cura di Questa Pieve verso Monte Giovi vi si vede la vecchia TORRE in oggi assai sbassata detta la torre di GHINAZZI ove questa famiglia aveva un forte vedendosi ancora fori della porta della detta Pieve l'antico sepolcro di essa che si trova inciso nella citata opera del Mozzi.

a pagina 224

Chiesa Parrocchiale di S. Romolo a Campestri
E' situata questa chiesa quasi alla metà dell'alta montagna di monte Giove, dove in antico aveva molti possedimenti la soprannominata nobile e potente famiglia de' GHINAZZI, della quale si vede ancora come si disse, un antico Sepolcro al lato della porta della Pieve di S. Cresci e nel MCCCIII vi era in questa istessa famiglia uno, che aveva nome Capestri come appare dà Rogiti di Ser Giovanni di Buto d'Ampinana protocollo secondo a 7,ove si legge Arnolfinus Quondam D. Bindi de Aldimaris,... Campestri de GINAZZIS.

a pagina 104 di un testo non precisato

circa nel 1289
......... e perchè i GHINAZZI potenti ghibellini di detto luogo erano avversi al governo episcopale, fu loro ingiunto che non erigessero fabbriche alte più d'otto braccia da terra: anzi pretendendo di innalzare sulla loro casa una torre braccia 14, fu loro parimenti imtimato che ne ottenessero prima formale permissione del vescovo.

La storia di San Cresci e del SS.......in Valcava del Mugello. Firenze 1710 disponibile presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
pagg. 88 - 89 - 90 e ssgg.

A destra dell'ingresso della Chiesa fu fatta erigere un'Arca Sepolcrale nel 1258 poichè si usava seppellire sopra terra i nobili o coloro che si erano distinti per azioni gloriose. Questo costume fu abolito dalla bolla di Pio V nel 1566, epoca del reato nella quale arca era già consumata. E' stata però ricosciuta cosa indubbia che questa Sepoltura fu della nobilissima famiglia de' GHINAZZI, e vi si riconosce un'Arma con tre gigli e qualche parola tronca corrosa dal tempo. La famiglia de' GHINAZZI è attualmente spenta ma fu famosa e possente in questi luoghi. Lo lasciò scritto nel suo Sepoltuorio fiorentino Stefano Rosselli, celebre antiquario, dove trattando di Santa Maria Novella dice che in quel chiostro c'è un lastrone di marmo a numero 225 con queste parole; che al presente ancora si leggono: S. NADDI. ANDREE DE GINAZZIS. ET SUORUM.
E l'autore aggiunge che l'arme al presente è malconcia e che i gigli non vi si vedono più, ma che si trova su "arca molto antica , che è nella facciata della Pieve a San Cresci in Valcava in Mugello, che si tiene per certo di questa famiglia spenta un tempo fa."
Monsignor Borghini nel trattato della Chiesa e Vescovi fiorentini afferma essere la famiglia de' GHINAZZI tra le ghibelline, e nominata in alcuni contratti fatti in Mugello, con altre famiglie potenti di quei dintorni, come i Menomazzi, Bronci e i Pilastri. Il medesimo autore , per mostrare la potenza della famiglia de' GHINAZZI , trattando di Andrea de' Mozzi Vescovo di Firenze, dice aver questi avuto guerra con essi, con queste parole........................................

Guida del Mugello Niccolai 1914
( testo da noi non ancora consultato)

Riporta che la tomba fuori della Chiesa di S. Cresci risale al Settembre del 1258 ed in essa vi è una scrittura gotica , ed egli fa menzione tra le proprietà della famiglia GHINAZZI una rocca al Distieto.

A tutt'ora queste ricerche sono in corso e si intende ampliare queste notizie sperando di poter accedere ad altre fonti di particolare interesse.
Per ciò che concerne gli stemmi dei GHINAZZI si hanno notizie di più stemmi (di cui due sono i più importanti):
- il primo riportato alla biblioteca Nazionale di Firenze

" D' oro, al crescente d'azzurro accompagnato in capo da una crocetta di rosso posta nel canton destro e da una stella dello stesso posta nel canton sinistro ".

- il secondo ancora visibile nel sepolcro della famiglia risalente al 1258

reca un campo con tre gigli ( due a lati uno in basso ) diviso in fascia nella parte superiore
Esso è probabilmente il più vecchio ed importante, in quanto da ciò si può dedurre anche un origine franca dei GHINAZZI, ma soprattutto si potrebbe addurre l'importanza che può avere avuto tale famiglia dal fatto che probabilmente per utilizzare il giglio occorreva l'autorizzazione delle autorità Franche.
Tale sepolcro è di notevole interesse in quanto è l'unico, o uno dei pochi ,ancora esistenti nel Mugello.
Inoltre si potrebbe supporre da alcuni cenni di notizie antiche che i GHINAZZI abbiano abitato in Firenze nel quartiere di San Giovanni.
 

Dalle ricerche genealogiche da noi svolte si risale ad un certo Giuseppe nato verso la prima quindicina del 1700, padre di Francesco, nato nel 1746 circa, sposato con Francesca Pratesi nel 1774.
Questi coniugi ebbero i seguenti figli in Pieve a Presciano:
Benedetta, nata il 10 giugno 1776, morta il 23 giugno 1776.
Giuseppe Luigi Antonio, nato il 26 marzo 1779.
Maria Angiola Paolina, nata il 22 giugno 1790.
Maria Caterina Angiola, nata il 2 ottobre 1792.
Angiolo, nato nel 1794, morto il 1° agosto 1876.
Jacopo, nato il 20 ottobre 1795, morto nel gennaio 1796.
Maria Anna, nata il 4 luglio 1796.
Il predetto Giuseppe Luigi Antonio GHINAZZI sposò Rosa Maria Ermini nel 1810 dalla quale ebbe a San Martino in Poggio i seguenti figli:
Olivia, nata nel 1812, morta nel 1886.
Carolina, nata nel 1813.
Gasparo Gaetano, nato il 13 febbraio 1815, morto il 4 maggio 1867.
Maria Francesca Domenica, nata il 13 settembre 1817.
Francesco Domenico, nato il 6 febbraio 1820.
Luigi Antonio, nato il 14 settembre 1822.
Santi Raffaello, nato il 25 ottobre 1824.
Giovan Battista, nato nel 1827, morto nel 1906, sposato con Carola Falzetti dalla quale ebbe in Oliveto i seguenti figli:
 Giuseppe, nato il 13 febbraio 1858, morto il 21 marzo 1932.
Silvestro, nato il 31 dicembre 1859.
Francesco, nato nel 1865.
Rosa, nata nel 1867, sposata nei Caldelli, morta nel 1931.
Il predetto Giuseppe GHINAZZI sposò Domenica Ricci ed ebbe in Spoiano i seguenti figli:
Carola.
Santi, nato il 21ottobre 1886.
Pia Maria, nata nel 1888.
Giovanni, nato il 19 marzo 1889.
Pia, nata il 13 settembre 1891.
Gesuè, nato il 1° settembre 1893.
Nello, nato il 16 luglio 1895.
Il predetto Giovanni GHINAZZI si è unito in matrimonio con Regina Boldi, dalla quale ha avuto in Spoiano i figli:
Domenica, nata il 14 luglio 1914.
Agostina, nata il 16 agosto 1916.
Angiola, nata l'8 maggio 1918.
Annunziata, nata il 3 marzo 1922.
Abramo, nato l'11 agosto 1924.
Giovanni Battista, nato il 19 marzo 1927.
Rosa, nta il 20 maggio 1930.
Giuseppe, nato il 31 luglio 1933.
Luigi, nato l'11 luglio 1937.
Domenico.
Il predetto Giuseppe GHINAZZI ha sposato Rosa Vasarri, da cui:
Luciano, a Bucine (Arezzo) il 25 gennaio 1960, coniugato a Tatti Rosalba di Mario l'11 luglio 1987 dalla quale ha avuto Leonardo Giuseppe nato ad Arezzo il 3 aprile del 1990.
Luciana, nata a Bucine il 6 gennaio 1964 coniugata con Bardi Emo il 15 luglio 1995.
Adriana, nata a Bucine il 4 aprile 1966.
 La ricerca si ferma al 1700 a Pieve a Presciano poichè la consultazione di numerosi Archivi Parrocchiali della zona ha dato esito negativo per stabilire la provenienza della famiglia in quella località.
E' stato da lui accertato che nello stesso periodo della presenza dei GHINAZZI a Pieve a Presciano risulta sul Registro dei Battesimi di questa Parrocchia la presenza di una famiglia GHINAZZI in Badia Agnano. Infatti dal Registro si legge:
"20 gennaio 1797 -
Carolina Sebastiana Petra GHINAZZI, figlia di Giovanni Domenico del fu Tommaso della Cura dei Martiri Tiburzi e Susanna di Badia Agnano".
Si può così ipotizzare un certo grado di parentela fra le due famiglie.
Sono stati consultati con esito negativo gli Archivi delle seguenti Parrocchie per trovare le generazioni più antiche della famiglia: Pieve a Presciano, Civiltella, Migliari, Badia Agnano, Cenina, Laterina, Impiano, S.Martino in Poggio, Galatrona, S.Leonino, Capannole, Ambra, S.Pancrazio, Pergine.
Dai registri risulta che durante la sua prmanenza in Pieve a Presciano, la famiglia GHINAZZI risiedeva nel castello, cioè nel paese alto. Da quì il trasferimento in S.Martino in Poggio nel comune di Civitella in Valdichiana, dove Gaspero Gaetano svolgeva l'attività di fabbro. Da S.Martino , Giovan Battista con Giuseppe Luigi Antonio si trasferirono in Oliveto.
Dall'Archivio Parrocchiale di quella località risulta che la famiglia arrivò in Parrocchia nel 1845 e che Giovan Battista svolgeva l'attività di macellaio.
I GHINAZZI possedevano una casa di cinque vani in Oliveto.
Dal foglio di congedo di Giuseppe GHINAZZI, figlio di Giovan Battista si ricava che egli sapesse leggere e scrivere e che che andò in servizio di leva il 20 febbraio 1880; e dopo due anni e sei mesi trascorsi a Padova fu congedato il 21 agosto 1882. Inoltre nel 1889, il 27 agosto fu richiamato per esercitazioni.
Giuseppe GHINAZZI e suo figlio Giovanni lavorarono come contadini a mezzadria.
Sembra che alla loro famiglia venne dato l'appellativo di Pepe.
Gli altri due figli maschi di Giovan Battista, Francesco e Silvestro scelsero strade diverse.
Francesco si trasfeì a Firenze dove aprì un'attività commerciale.
Silvestro, di professione ciabattino, possedeva una casa in Oliveto e un podere nella paina sottostante.
Egli sposò Laura Albiani, maestra, dalla quale ebbe alcuni figli. Dopo la morte di Laura, Silvestro GHINAZZI si sposò in seconde nozze con Rosa Dinelli. Ebbe quattro figli. L'unico maschio fu disperso in guerra, una figlia morì appena nata e le altre due morirono prematuramente.
Silvestro svolgeva l'attività politica. Morì il 26 aprile 1923 e lasciò i suoi possedimenti al Ricovero Becattini in Civitella.
Dall'opera di Don Enrico Biagini "Civitella, un paese, un castello, un martirio", a pagina 135 si legge quanto segue: "Insigni benefattori furono nell'occasione GHINAZZI Silvestro con 76.000, una somma ingente per quei tempi".